Di Nina Sadeghi.
Mi giro nel letto,
mi rigiro ancora
e con ogni movimento
l’inquietudine che
si è impossessato del mio corpo,
si sposta.
Un pensiero tenta l’effrazione,
una minaccia oscura
invade l’esistenza porosa di questa poesia,
cosi sola
e senza lume.
Il collasso della notte nell’angoscia,
e argute parole disperse nella lacrima,
non c’era niente
né una rivendicazione ispirata,
né un amore ingenuo,
solo afflizione di un sogno obliquo.
Nina