1. Le parole sono importanti!

Grillo, lascia perdere la cittadinanza

Un contributo di Randa Ghazy

Beppe Grillo è uno che si odia tantissimo, o si ama abbastanza. Sul suo cliccatissimo blog ieri è comparsa questa perla di saggezza di cui, non c’è che dire, tutti noi avevamo enorme bisogno:

«La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della “liberalizzazione” delle nascite».

Insomma siamo tutti incazzati e in crisi, ci tolgono la serenità e la pensione, e va sempre bene ogni tanto sparare alla Croce rossa senza problemi di sorta, un po’ come andare a un poligono di tiro a sparare a mitraglietta su un bersaglio immobile.
Gli immigrati e i loro figli, così a me pare, sono quel bersaglio immobile. Sono immobili e silenti e anche un po’ sgrammaticati qualche volta, d’accordo, e sono così immobili che ogni tanto escono di senno e urlano al mondo tutta l’impotenza che hanno.
I disordini di Via Padova, le rivolte a Lampedusa o Rosarno. Cosa significano?
A me sembrano piccoli, drammatici momenti di verità che dovrebbero aiutarci a capire, tra una lobotomizzazione quotidiana e l’altra, le categorie di bene e male. Il senso di ingiustizia. La disperazione, vera, di chi non fa parte di categorie sociali esteticamente accettabili. Di chi può esistere, purchè non si veda.

Qui siamo un’arma di distrazione di massa. Qui siamo un problema “non reale” che serve a trasformare gli italiani in tifosi. Qui siamo materiale da esplusione e non meritevoli di diritto di voto. Secondo quanto pontificava Oriana Fallaci, ci riproduciamo come topi e non paghiamo le tasse, anzi, non le capiamo neanche, le tasse. Qui invece, che bello, siamo carne da macello elettorale, saponette per ripulire l’immagine di ex fascisti che pensa un po’ l’ironia, hanno dato il nome a una legge spazzatura sull’immigrazione (la stessa in vigore oggi, ma questo non è un “problema reale”, direbbe Grillo).

Allora, dopo essere usati sempre e comunque come target di attacchi strumentali, pedine da INPS utili all’erogazione di pensioni di cui probabilmente non potremo godere a nostra volta (esattamente come, se non peggio, per gli italiani), dopo aver subito ciò che tutti gli immigrati subiscono nella loro difficile esperienza di vita – gli italiani erano i criminali di New York, oggi sono i ratti del Canton Ticino – dobbiamo sopportare attivisti che, a caso, decidono di renderci per l’ennesima volta strumento o oggetto di qualcosa.
No, Beppe Grillo. Per una volta, e questa volta davvero per una buona causa, dovresti tacere.
Che se qualcuno avesse il dubbio che quello che tu dici non sia tanto grave, basta vedere i commenti che fioccano sul tuo blog sotto gli articoli citati.

C’è chi dice che bisogna essere di religione cattolica, per avere la cittadinanza italiana (secondo questo criterio andrebbe revocata la cittadinanza almeno ad una buona metà degli italiani che conosco).
C’é chi dice, inforcando gli occhialini precisi dell’analisi scientifica, che “cinque anni son pochi ne servono dieci almeno”. Secondo studi attendibili che dimentica di citare.

Chi pontifica: “con la sovrappopolazione che c’è non mi sembra una buona idea” e un altro emerito studioso che ci delizia con un trattato di antropologia e sociologia umana: “il presidente degli italiani dovrebbe sapere che la maggior parte degli stranieri sono poveri e non hanno alcun interesse di conoscere la storia o di perfezionare la lingua italiana, essi da noi vogliono solo i soldi”, lamentandosi del fatto che il presidente della repubblica non fa alcuna differenza tra italiani ed extracomunitari (che onta! noi siamo umani, loro sub-umani, suvvia lo sanno tutti!) e specificando che agli immigrati mancano “civiltà, rispetto dell’ambiente, volontà di integrazione”. Come ciliegina sulla torta, lo studioso aggiunge una tassonomia molto raffinata: i sudamericani non salutano, sono ubriaconi violenti e lasciano i materassi nei pianerottoli, i marocchini spacciano droga e “parecchi albanesi” rubano in casa. Non pervenute le caratteristiche di egiziani e cinesi, siamo in attesa del prossimo studio.

L’apice del grottesco però viene raggiunto da un commento che cita la densità di popolazione dell’Italia, che sarebbe seconda solo a quella dell’India e quindi “aiuto si salvi chi può”.

Allora mi pare utile chiarire un paio di cose.

La mancanza di una legislazione adeguata e al passo coi tempi in materia di immigrazione è un problema REALE. Un grosso problema reale.
Una voce in più nella lista delle cose che fanno di noi uno dei paesi europei più arretrati in materia di diritti umani e civili, oltre che un’incongruenza che non fa che acuire il senso di ingiustizia patito da immigrati e figli di immigrati che sono, guardate un po’, “esseri umani”. Che patiscono (Beppe Grillo, prendi nota) problemi reali.
Lasciatemi chiarire ancora una cosa: se Aisha nasce in Italia da genitori non italiani, a diciotto anni può richiedere la cittadinanza. Non è un automatismo, la deve richiedere, e anche in fretta, prima di compierne 19. Stupidaggini burocratiche di vario tipo possono ovviamente ostacolarla. E, com’è ovvio, nonostante parli italiano probabilmente meglio di molti italiani che parlano solo dialetto da quando sono nati, fino a diciotto anni vive in Italia da straniera: niente concorsi per italiani, niente gite di classe dove sorgano problemi col permesso di soggiorno, eccetera.

Aggiungo che la burocrazia italiana impiega ANNI (non mesi, anni) a rispondere alle richieste di cittadinanza.

Modernizzare la nostra legislazione in materia sarebbe un minimo atto di civiltà e senso della giustizia in un paese che va avanti anche grazie alla volontà, al duro sacrificio, e ai contributi degli immigrati. Che non sono eroi, nè vittime, nè sub-umani.

Però sono soggetti, signor Grillo. Non armi di distrazione di massa. Bensì soggetti meritevoli di diritti. Lo lasci dire a noi figli di immigrati, se davvero questa proposta di legge non ha senso.

Insomma, leggere il post di Beppe Grillo mi ha proprio urtato i nervi.
Ho avuto la stessa sensazione di quando sento Marco Travaglio e Roberto Saviano parlare del conflitto tra israeliani e palestinesi.

Perchè non vi occupate di ciò di cui siete competenti e non lasciate fare a noi?

Non preoccupatevi: lo facciamo volentieri. Non siamo più bersagli immobili.

Fonte: Yallaitalia.it

15 thoughts on “Grillo, lascia perdere la cittadinanza

  1. te lo dico da attivista del movimento 5 stelle: concordo in pieno con te, su tutto! Grillo ha detto una boiata colossale, però sappi che sia in emilia romagna che a torino, quando si è trattato di votare a favore o meno, tutti i consiglieri del movimento hanno espresso parere favorevole….questo mi rincuora

  2. Pingback: Grillo, ma ci sei o ci fai? | Federico Faloppa | Il Fatto Quotidiano

  3. Mia moglie, straniera aspetta da 10 anni (di permesso di soggiorno) la cittadinanza italiana.
    Nel paese di origine (Mexico) tutte le pratiche migratorie, piuttosto severe sono a carico dell’ INM Istituto Nazionale di Migrazione e non come da noi dalle Questure, dalle anagrafe, dai centri etc.
    Basterebbe organizzarsi un po’.

  4. Anche io sono iscritto al MV5S, e pure io ho trovato quanto scritto da Beppe assolutamente fuori luogo.
    Però sappiate che all’interno del Movimeto vige una piccola regola: ogniuno parla per se, nessuno in nome del MV5S. E vale anche per Grillo: se spara una cazzata (e, ultimamente, gli viene spesso) lo fa a nome suo e non del Movimento. E’ solo uno di noi, e basta.

    • Caro Uncletoma,
      Chi è veramente contro il razzismo non crea categorie. Perché anche dire quelli del M5S sono così o cosà. Però concorderà con l’autore del post che tra le fila defedeli del blog e quindi presumiamo anche del movimento, un bel po’ di affermazioni al limite del razzismo viscido (non quello becero stile lega)ci sono state. questo sarà dovuto anche al fatto che manca nel mvimento un confronto su questo tema. E sarà dovuto anche al fatto, nonostante abbia sparato l’ennesima cazzata razzista, nessun critica forte è arrivata al “capo” da quella parte sana del movimento (e di gente sana di mente e di cuore nel movimento ne conosciamo). Guardate che un bel vaffa… anche a grillo gli fa bene.

  5. A chi giova l’immigrazione?
    Chi guadagna con l’immigrazione?
    L’immigrazione è una cosa positiva per il cittadino italiano?
    Ecco le domande che gli italiani devono porsi. .

  6. Pingback: Le cose non succedono mai per caso… « lavaligiadeimondi

  7. Davvero un bell’articolo, anch’io sono spiazzato da un’uscita del genere da parte di Grillo, di certo non me l’aspettavo… Da un troglodita “grandefratellista” cappellino in testa che scandisce “L’ Ondra”, ok ci può stare, da Grillo no… Certo, il fatto che questo argomento venga strumentalizzato da qualcuno per distogliere l’attenzione da altre cose, o per fomentare odio razzista e raggranellare consensi (vedi Lega) ok può essere, ma che non si venga a dire che questo non è un “problema reale”.

    Mi ha toccato l’esperienza che citavi della ragazza palestinese (ho visitato il link), visto che sono molto sensibile all’argomento mi sono permesso di pubblicare sul mio blog un breve (e positivo) commento al tuo articolo e la tua citazone a proposito della ragazza, spero non te ne dispiaccia, anzi, ti inviterei a visitare il mio blog, non ti anticipo niente…

    http://lavaligiadeimondi.wordpress.com/

  8. Chi pontifica: “con la sovrappopolazione che c’è non mi sembra una buona idea”

    assurdo tapparsi gli occhi così, nemmeno paesi più grandi dei nostri hanno 60 milioni di abitantI e città che divorano verde come nel nostro paese. E’ sicura di essere davvero informata?

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