Franco-Algerini???
1. Le parole sono importanti!

Franco-Algerini???

Di Bahia Hakiki Franco-algerini…Franco-algerini…. queste due parole risuonano nella mia mente come un tamburo da qualche giorno e qualche cosa non mi torna. Perché i giornalisti all’unanimità hanno deciso di chiamare questi criminali “Franco-algerini”? E’ la prima volta a mia conoscenza che i media usano questa definizione….. Come mai? Questi uomini non erano nati a … Continua a leggere

La lezione del vucumprà
1. Le parole sono importanti!

La lezione del vucumprà

Non mi piace riprendere i tormentoni stra-raccontati dalla stampa mainstream. E la storia di Rachid è stata per giorni un tormentone. L’hanno raccontata tutti, giornali, radio e tivu. Lo ha ricevuto e complimentato anche l’altra cenerentola preferita della stampa italiana: la ministra Kyenge. Ma questa, questa volta, la voglio proprio commentare. L’ultima azione di questo … Continua a leggere

Governo tombarolo
Vite infrante sulle muraglie della fortezza Europa

Governo tombarolo

­Di Pina Piccolo Cercavo un appellativo o una metafora che potesse calzare l’iniquo operato del governo delle larghe intese in tutto l’iter degli annegamenti al largo di Lampedusa dal 3 ottobre fino alla celebrazione farsa dei funerali di Stato in absentia dei corpi degli oltre 300 annegati da respingimento (ossia giovani per lo più provenienti … Continua a leggere

2. Memorando

Parla e muori: omaggio a Tahar Djaout

Ieri, 02 giugno 2013, era il ventesimo anniversario dell’uccisione dello scrittore algerino Tahar Djaout (Oulkhou, 11 gennaio 1954 – Algeri, 2 giugno 1993). Giornalista, scrittore e poeta algerino. Era un intellettuale che non ha mai avuto paura di prende posizione quando doveva e per quello ha pagato con la propria vita. Tahar aveva studiato matematica. … Continua a leggere

Da “La Repubblica” arriva l’allarme: 50 fruttivendoli egiziani minacciano l’Italia!
1. Le parole sono importanti!

Da “La Repubblica” arriva l’allarme: 50 fruttivendoli egiziani minacciano l’Italia!

Il 25/01/2013 sul quotidiano La Repubblica appariva, a firma di Vladimiro Polchi, un articolo dal titolo preoccupante: “IL BELPAESE DEI FRATELLI MUSULMANI – Offensiva dell’Islam radicale: soldi alle moschee e alle imprese per raccogliere consensi.” Articolo di cui si può leggere una versione online dal titolo ancora più inquietante: “Italia i padroni dell’Islam- Fede & finanza: … Continua a leggere

Io, fantasma di Abdelaziz T dichiaro
1. Le parole sono importanti!

Io, fantasma di Abdelaziz T dichiaro

Scritto per la Stanza degli ospiti da Pina Piccolo Il 27 agosto ho appreso la notizia del suicidio di un ventenne marocchino, le cui generalità venivano rilasciate come Abdelaziz T. Ciò avveniva a Castel Del Rio, ridente borgo collinare non distante da Imola dove abito . Sono stata sommersa da un’immensa tristezza e non riuscivo … Continua a leggere

Femminismo all’improvviso
1. Le parole sono importanti!

Femminismo all’improvviso

*Scritto per la stanza degli ospiti da Migena Proi. Non è facile rivestire i panni del cinismo. E’ molto più semplice crogiolarsi nel possibilismo e che credere che una serie di “può” porti alla soluzione di un determinato problema. Mi riferisco nello specifico all’appello MAI più COMPLICI promosso dal comitato “Se non ora quando”, Loredana … Continua a leggere

L’Africa e la stampa italiana
2. Memorando

L’Africa e la stampa italiana

Post pubblicat dalla giornalista e ricercatrice Irene Panozzo sul suo blog Borderland, che ospitiamo volentieri su A.L.M.A. Siamo alle solite. “Africa, attacchi contro i cristiani”, “Africa, nuova offensiva contro i cristiani” e “Africa, bombe contro i cristiani” sono gli attuali titoli di apertura dei principali quotidiani italiani, come si vede dalle immagini. Onestamente mi sembrano vergognosi. … Continua a leggere

La mezzaluna e la stella
2. Memorando

La mezzaluna e la stella

di Matteo Guglielmo* Sono quattrocento, tutti rigorosamente in fila sulla pista dell’aeroporto internazionale Aden Adde di Mogadiscio. Aspettano. Alcuni hanno grandi borsoni a tracolla, altri stringono i manici di plastica di vecchi trolley stracolmi. Vestiti, cibo, qualche foto. È un lungo viaggio quello che si accingono a fare gli studenti somali selezionati dalle autorità turche per … Continua a leggere