Di Pina Piccolo
Che ricopri la terra
Sia vituperato il nome tuo
Non venga il tuo regno
E non sia fatta la tua volontà.
Muraglia acquitrinolenta
Da portaerei e petroliere gravata
Solcata da carrette inzavvorrate
di esistenze illecite
Non più di mendaci eroi
Misterioso ammaliante freno.
Nel tuo grembo vorticoso avviluppi
Getachew, novantunesimo discendente maschio
Della regina di Saba
E Yetunde, figlia di A’isha
Vasaia di un villaggio nigeriano.
Il fiero pasto che nelle fauci trangugi
Altri non è che chi la guerra rifugge
Chi la fame allontana
E guai se per istinto
Squisitamente umano
Pescatore osi porgere la mano
A chi i flutti hanno strappato
Ineluttabili incombon reato e ferri1.
Sfigurati
Con le dita irrigidite
aggrappate a valigie2
Così è decretato che
salme
gli Altri
(che poi siamo Noi,
La memoria può anche sbagliarsi
Ma il DNA non mente)
Debbano arrivare ai nostri lidi.
Decidi poi di non farle sirene
Ributtandole a riva
Invisibili ai cultori di riti balneari
Per cui il codice non prevede
né reato di ignavia
Né d’accidia.
Ma come disse il Poeta,
Chi visse
Sanza infamia e sanza lodo3
Non lo vogliono né i demoni né i santi
Anche a chi tacendo acconsente
È dovuto il vestibolo dell’Inferno
Non é dato evitare il frastuono
Di nocche e lingue
Le punture di vespe
La rincorsa vana e affannosa di vessilli.
In mezzo all’inferno cercate e riconoscete
Chi e che cosa inferno non è
Per farlo durare e dargli spazio
Strappatelo all’inferno
Esortava sul finire del secol breve
Un Italo4 saggio nato su un’isola lontana
Ma in questo mare salato di vergogna
Che pullula di meduse ustionanti
Cosa mai si potrà strappare
Se non le lacrime e le maledizioni
Di una nonna gitana
Che per tre generazioni ci condanna?
Luglio 2008, Pina Piccolo
Note:
1 L’8 agosto 2007, 7 pescatori tunisini vennero arrestati e processati per aver salvato la vita soccorrendo 44 richiedenti asilo e migranti che avevano fatto naufragio a 40 miglia da Lampedusa. Furono imputati di reato di favoreggiamento di immigrazione clandestina.
2 Il 24 luglio 2008 sul litorale di Menfi (Agrigento) fu avvistato un cadavere sfigurato, aggrappato ad una grossa valigia. Con ogni probabilità si trattava di un immigrato nord africano vittima di un naufragio nel Canale di Sicilia.
3 Canto III dell’Inferno di Dante Alighieri, da verso 21 a 69, descrizione del vestibolo dell’Inferno e della punizione riservata agli ignavi.
4 Da Le città invisibili di Italo Calvino.