Avviso alle sponde: il ghiaccio
4. Espressioni

Avviso alle sponde: il ghiaccio

Di Pina Piccolo. A ottobre del 2013 l’avviso alle sponde di quella entità fantasmagorica, propaggine occidentale d’Asia, chiamata Europa arrivò con il fuoco. Per rendere visibile il vascello fantasma – ignorato dai pescherecci ché sarebbero potuti essere guai per chi soccorreva- qualcuno a bordo aveva pensato di dare fuoco a una coperta. Da lì il … Continua a leggere

Franco-Algerini???
1. Le parole sono importanti!

Franco-Algerini???

Di Bahia Hakiki Franco-algerini…Franco-algerini…. queste due parole risuonano nella mia mente come un tamburo da qualche giorno e qualche cosa non mi torna. Perché i giornalisti all’unanimità hanno deciso di chiamare questi criminali “Franco-algerini”? E’ la prima volta a mia conoscenza che i media usano questa definizione….. Come mai? Questi uomini non erano nati a … Continua a leggere

Mio nonno Ramdhane e l’intercultura
1. Le parole sono importanti!

Mio nonno Ramdhane e l’intercultura

Esattamente un anno fa pubblicavo su Lettera Internazionale (Numero 117 dicembre 2013 ) questo pezzo (http://www.undo.net/it/magazines/1387540773). Lo riprendo qui per i letteri di Alma-blog. Tre generazioni, una scuola Per migliaia di anni, il nostro piccolo paesino in Alta Cabilia aveva vissuto quasi tagliato fuori dal mondo fino a quella estate del 1871, quando l’esercito francese … Continua a leggere

11 dicembre 1960 insurrezione popolare in Algeria
2. Memorando

11 dicembre 1960 insurrezione popolare in Algeria

Ti ricordi del film di Gillo Pontecorvo, La Battaglia di Algeri? Verso la fine, dopo che i paracadutisti hanno sconfitto l’organizzazione cittadina del FLN, dopo la morte di Ali La pointe e i suoi compagni… dopo anni di terrore militare e poliziesco, ecco che una mattina i quartieri popolari (detti quartieri arabi all’epoca) cominciano a … Continua a leggere

20 anni prima della primavera araba, il 5 ottobre algerino
2. Memorando

20 anni prima della primavera araba, il 5 ottobre algerino

Il mattino del 5 ottobre 1988, Algeri per prima, poi tutta l’Algeria, si sveglia in stato di choc. La dittatura del partito unico, Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), stava prendendo acqua da tutte le parti. Sommosse, saccheggi, ribellione generale. La repressione fu spietata: più di 500 morti e migliaia di feriti e di vittime della … Continua a leggere

Yennayer: di nuovo, buon anno a tutti.
2. Memorando

Yennayer: di nuovo, buon anno a tutti.

Domani 12 gennaio è il Yennayer, la festa di inizio dell’anno degli Amazigh, i berberi del Nord Africa. La festa di capo d’anno è per loro, come in molte culture, la principale festa dell’anno. Legata all’antichissimo calendario agrario berbero, questa festa fu riportata nel calendario “moderno” adottato durante il dominio romano: il Calendario giuliano. Soltanto … Continua a leggere

U stisso Sangue. Storie più a sud della Tunisia
Alma-vision/Vite infrante sulle muraglie della fortezza Europa

U stisso Sangue. Storie più a sud della Tunisia

U stisso Sangue. Storie più a sud della Tunisia. storie di immigrazione nella Sicilia sud-orientale. Il documentario ripercorre le tappe fondamentali che, in maniera diversa, affrontano i migranti che approdano sulle coste siciliane: il viaggio e lo sbarco, la prima accoglienza e il problema della casa, il lavoro e l’integrazione. Le storie si incrociano e … Continua a leggere

Un cabaret clandestino nella Milano dei Navigli
5. Letture d'altrove

Un cabaret clandestino nella Milano dei Navigli

Ovvero volti e voci di un dialogo fra le culture Recensione di Mayela Barragán ( Chez Alì,  Martina Fragale, Zerounoundici Edizioni, ISBN: 978-88-6307-481-9, prezzo 15 euro.) E’ una storia dai toni fortemente multietnici che seguendo l’ordito di un contesto preciso va innescando situazioni paradossali con l’intenzione di superare mondi paralleli e non comunicanti: così si … Continua a leggere

Recensione: Lo sguardo ferito di Hassan e del suo paese.
5. Letture d'altrove

Recensione: Lo sguardo ferito di Hassan e del suo paese.

La storia di Hassan e del suo paese, l’Algeria, si intrecciano fino a diventare un tutt’uno. Hassan cresce e vuole diventare adulto. Il paese si ribella contro il colonialismo. Entrambi vogliono diventare indipendenti.  Ma dal profondo delle loro origini risalgono fantasmi fatti di ignoranza e di odi atavici che bloccano il loro slancio liberatorio. Questo … Continua a leggere

2. Memorando

Parla e muori: omaggio a Tahar Djaout

Ieri, 02 giugno 2013, era il ventesimo anniversario dell’uccisione dello scrittore algerino Tahar Djaout (Oulkhou, 11 gennaio 1954 – Algeri, 2 giugno 1993). Giornalista, scrittore e poeta algerino. Era un intellettuale che non ha mai avuto paura di prende posizione quando doveva e per quello ha pagato con la propria vita. Tahar aveva studiato matematica. … Continua a leggere

Mandorle amare e parole indigeste
5. Letture d'altrove

Mandorle amare e parole indigeste

Per la rubrica “letture d’altrove” ospitiamo Elisabetta Libanore, arabista, calligrafa e insegnante di lingua italiana per stranieri, che partendo dalla lettura di “Mandorle amare” della scrittrice francese Laurence Cossé (Edizione E/O), ci porta ad indagare il significato di alcune parole e del loro uso nell’ ambito dell’insegnamento di italiano per stranieri. Con una vena polemica … Continua a leggere

17 ottobre 1961, la mattanza degli algerini a Parigi
2. Memorando

17 ottobre 1961, la mattanza degli algerini a Parigi

L’altro ieri, François Hollande ha finalmente riconosciuto l’uccisione di centinaia di manifestanti algerini inermi a Parigi da parte della polizia francese, nel 1961. E’ la prima volta che un presidente della repubblica francese compie un passo simile verso il riconoscimento di uno degli innumerevoli crimini  commessi nella “Guerra d’Algeria”. In questa occasione vi ripropongo qui … Continua a leggere

Destini paralleli:  La problematica della lingua fra Kateb Yassin e Kader Abdolah.
5. Letture d'altrove

Destini paralleli: La problematica della lingua fra Kateb Yassin e Kader Abdolah.

Parte Prima: Kateb Yassin: Dall’esilio alla scoperta dell’Io linguistico.     Accingendomi a scrivere questo pezzo, il titolo mi veniva  in mente quasi automaticamente, paradossalmente era in arabo, la mia lingua madre. Negli ultimi 14 anni l’arabo è stata la lingua che ho utilizzato meno, per pensare, per esprimermi e per scrivere. Trattando in questo … Continua a leggere

Anche i marocchini soffrono il caldo
1. Le parole sono importanti!

Anche i marocchini soffrono il caldo

Crollano le dittature, cadono i regimi e cambiano le mode,  ma gli stereotipi attraversano i tempi e viaggiano nello spazio. Gli stereotipi sono una cosa seria, soffiano nel fuoco delle nostre paure, solleticano la nostra superbia, ci ricordano che siamo migliori di altri e rinsaldano la convinzione degli altri di essere meglio di noi.  Probabilmente … Continua a leggere